di Giorgio Rondelli
Riavvolgere
il nastro delle tante emozioni vissute nelle edizioni giovanili del Cross del
Campaccio, quello che personalmente considero una sorta di Giro di Lombardia
ciclistico per le difficoltà tecniche del tracciato che con i suoi maligni
saliscendi nella parte centrale del circuito sollecita intensamente muscoli ed
organismo degli atleti in gara, non è cosa facile. Per il sottoscritto vuol
dire ricercare a fatica i flash più abbaglianti e le cartoline ricordo in oltre
50 anni di vita spesa a 360 gradi dentro l’atletica, soprattutto con un amore
viscerale per la corsa campestre.
Il
più bello, per una volta, mi si permetta di citare un episodio autobiografico,
fu la mia vittoria nella gara allievi del 1962. Due chilometri percorsi in 6.30
per battere il mio acerrimo avversario regionale di allora tale Salvatore Forte
della Libertas Cernuschese. Di quel lontano giorno, di oltre mezzo secolo fa,
ricordo una bella giornata di sole, i fiori sul podio della premiazione con
tanto di bacio della miss di turno. Una volta nella vita può succedere.
Dieci
anni dopo siamo nel 1972, la gara juniores è dominata da Franco Fava, crossista
sublime, il migliore mai espresso dall’atletica italiana con ben 10 piazzamenti
nei top ten nei mondiali di specialità. Non successe quindi per caso. Nel 1976,
ancora quindi appartenente alla categoria juniores, a vincere la gara femminile
assoluta fu una certa Gabriella Dorio, futura campionessa olimpica sui 1500
metri otto anni dopo a Los Angeles. La ragazzina veneta ricevette 20.000 lire come
premio per il successo, ma si inviperì perché non trovoò sulla sua strada
avversarie più toste delle svizzere Burki e Liebi. Una volta succedeva anche
questo.
Vent’anni
dopo, siamo nel 1982, la gara della categoria juniores celebra il successo di
uno dei più grandi talenti del mezzofondo italiano lo spezzino Stefano Mei che
nello stesso anno fu splendido terzo al campionato mondiale juniores di cross
all’ippodromo delle Capannelle di Roma dopo due atleti etiopi di età non del
tutto affidabile rispetto alla categoria in questione. Se è per quello succede
anche adesso.
Il
6 gennaio 2013 la gara allieve è vinta da una ragazzina di 15 anni che indossa
da pochi giorni la maglia del Cus Pro Patria Milano, la mia società dal 1961.
Si chiama Nicole Svetlana Reina, è sicuramente un grande talento, imbattuta nei
4 anni precedenti su tutte le distanze. Non fa assolutamente una passeggiata di
salute perché la pavese Angelica Olmo la bracca fin quasi dentro il campo di
San Giorgio su Legnano. Per fortuna la progressione finale di Nicole è
vincente. Il suo arrivo a braccia alzate mi commuove parecchio, quasi come la
mia modesta vittoria nella categoria allievi di 51 anni fa.
Speriamo succeda
ancora.