sabato 4 gennaio 2014

IL CAMPACCIO DEI GIOVANI


di Giorgio Rondelli

Riavvolgere il nastro delle tante emozioni vissute nelle edizioni giovanili del Cross del Campaccio, quello che personalmente considero una sorta di Giro di Lombardia ciclistico per le difficoltà tecniche del tracciato che con i suoi maligni saliscendi nella parte centrale del circuito sollecita intensamente muscoli ed organismo degli atleti in gara, non è cosa facile. Per il sottoscritto vuol dire ricercare a fatica i flash più abbaglianti e le cartoline ricordo in oltre 50 anni di vita spesa a 360 gradi dentro l’atletica, soprattutto con un amore viscerale per la corsa campestre.

Il più bello, per una volta, mi si permetta di citare un episodio autobiografico, fu la mia vittoria nella gara allievi del 1962. Due chilometri percorsi in 6.30 per battere il mio acerrimo avversario regionale di allora tale Salvatore Forte della Libertas Cernuschese. Di quel lontano giorno, di oltre mezzo secolo fa, ricordo una bella giornata di sole, i fiori sul podio della premiazione con tanto di bacio della miss di turno. Una volta nella vita può succedere.

Dieci anni dopo siamo nel 1972, la gara juniores è dominata da Franco Fava, crossista sublime, il migliore mai espresso dall’atletica italiana con ben 10 piazzamenti nei top ten nei mondiali di specialità. Non successe quindi per caso. Nel 1976, ancora quindi appartenente alla categoria juniores, a vincere la gara femminile assoluta fu una certa Gabriella Dorio, futura campionessa olimpica sui 1500 metri otto anni dopo a Los Angeles. La ragazzina veneta ricevette 20.000 lire come premio per il successo, ma si inviperì perché non trovoò sulla sua strada avversarie più toste delle svizzere Burki e Liebi. Una volta succedeva anche questo.

Vent’anni dopo, siamo nel 1982, la gara della categoria juniores celebra il successo di uno dei più grandi talenti del mezzofondo italiano lo spezzino Stefano Mei che nello stesso anno fu splendido terzo al campionato mondiale juniores di cross all’ippodromo delle Capannelle di Roma dopo due atleti etiopi di età non del tutto affidabile rispetto alla categoria in questione. Se è per quello succede anche adesso.


Il 6 gennaio 2013 la gara allieve è vinta da una ragazzina di 15 anni che indossa da pochi giorni la maglia del Cus Pro Patria Milano, la mia società dal 1961. Si chiama Nicole Svetlana Reina, è sicuramente un grande talento, imbattuta nei 4 anni precedenti su tutte le distanze. Non fa assolutamente una passeggiata di salute perché la pavese Angelica Olmo la bracca fin quasi dentro il campo di San Giorgio su Legnano. Per fortuna la progressione finale di Nicole è vincente. Il suo arrivo a braccia alzate mi commuove parecchio, quasi come la mia modesta vittoria nella categoria allievi di 51 anni fa. 

Speriamo succeda ancora.   

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